Gli utilizzatori del dolcificante artificiale



Il pesante costo dei dolcificanti artificiali - Favoriscono le alterazioni del metabolismo associate all'obesità cambiando la popolazione dei batteri che colonizzano l'intestino


All'origine il dolcificante artificiale, nelle sue svariate forme, è stato certamente concepito per il trattamento di patologie quali il diabete e l'obesità o come soluzione al problema del sovrappeso, nonché come strumento per sottrarsi all'apporto calorico del classico saccarosio.

Dunque, tra gli utilizzatori, si potrebbero enumerare i diabetici, gli obesi e le persone, in generale, che decidono di rinunciare ai piccoli momenti di dolcezza quotidiani, per prevenire l'accumulo di grasso o per tentare di perdere qualche chilo di troppo.

Tuttavia, recenti ricerche hanno dimostrato che i dolcificanti acalorici agiscono in modo opposto rispetto a ciò per cui sono stati concepiti, favorendo lo sviluppo di diabete e obesità e stimolando i livelli di zucchero nel sangue. In particolare, edulcoranti sintetici quali aspartame, saccarina e sucralosio possono provocare alterazioni metaboliche, innalzando il livello di glicemia.

Collettivamente, i risultati dello studio, esposto dettagliatamente nell'articolo Artificial sweeteners induce glucoseintolerance by altering the gut microbiota, collegano il consumo di dolcificanti artificiali non calorici alla disbiosi e alle anomalie metaboliche e richiedono una rivalutazione dell'uso massiccio di tali sostanze.



Degli utilizzatori un po' bizzarri sono i cosiddetti panda rossi (Ailurus fulgens) che, come svelato da alcuni ricercatori del Monnell Center di Philadelphia, hanno un debole per l'aspartame, al punto da preferirlo al tradizionale zucchero da cucina.


Un panda rosso appisolato sul ramo nel suo recinto allo zoo di Pechino


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